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Archivio cronologico2020-09-11T15:17:17+01:00

Come ti muovi ti fulmino

13 Settembre 2024|5, Limite di velocità|

La deterrenza, dalle guerre e dal diritto penale al rafforzamento della comunità

Mettiamo che funzioni così. L’ex violento si presenta dalla moglie da cui si sta separando per minacciarla: non gli viene solo inibito di avvicinarsi alla donna ma proibito di mettere piede nel comune, salvo autorizzazione della prefettura per singole trasferte. Il tifoso allo stadio viene scoperto ai controlli con un oggetto contundente o uno striscione razzista: niente più stadio, per dieci anni (solo in parte avviene già col Daspo). Il guidatore con la sua spider sfreccia sull’autostrada a duecento all’ora: il poliziotto della stradale che lo ha fermato riparte direttamente con l’auto che gli ha sequestrato insieme alla patente, e quello non rivedrà né l’una né l’altra prima di tre anni. Allo yacht dove è in corso un festone che tiene sveglio il paese alle due del mattino viene ingiunto dalla guardia costiera di entrare nel porto, dove gli invitati vengono fatti scendere insieme al titolare, cui viene sequestrata la barca per un paio d’anni.

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Silenzio e Maturità

28 Giugno 2024|7, Motori di ricerca interiore|

Silenzio e maturità

Fuori dai canoni, e già per questo apprezzabile, è stata l’idea di proporre una traccia sul silenzio fra i temi della maturità. Compito improbo, tuttavia, perché i ragazzi col silenzio c’entrano davvero poco. Cioè, se stanno troppo zitti o si rifugiano da qualche parte per conto loro di solito ci si preoccupa: appare segno di introversione, disagio, timore, specie se persiste fra i coetanei. (altro…)

Sulla folla

21 Giugno 2024|4, Limite di velocità|

Sulla folla

L’unione fa la forza. O no?

Siamo a Gravina in Puglia, ed è appena scoppiata un’epidemia. Non si tratta del 2020 e del Covid, ma invece del 1886 e del colera. Non è però che la gente fosse più remissiva rispetto ai provvedimenti di emergenza dell’autorità, anzi. In una simile situazione – uno penserebbe – se il sindaco decide che se per una volta si salta la celebrazione del patrono San Michele non sarà mica la fine del mondo. Invece, al suono delle campane, gli abitanti, che nel frattempo si sono consolati con l’alcool, si gettano in strada al grido di “Abbasso il sindaco, viva il re, viva la regina, noi vogliamo la festa”, avviando una rivolta che si spegne insieme alla vita di uno dei manifestanti, sotto il fuoco delle forze dell’ordine. (altro…)

Brancusi

25 Aprile 2024|3, Ufficio visti|

Quando si è costretti a scegliere un unico episodio per documentare lo straniamento che al senso comune produsse l’avvento delle avanguardie artistiche si è soliti citare il “caso Brancusi”: (altro…)

Quanto siamo ripetitivi – video della presentazione a Torino

5 Aprile 2024|Quanto siamo ripetitivi|

Libreria Bodoni Spazio B

Remo Bassetti
conduce

QUANTO SIAMO RIPETITIVI !
(Bollati Boringhieri)

Variazioni su una presentazione

con Francesca Bolino, Davide Ferrario, Licia Mattioli, Alessandro Perissinotto
con brevi intermezzi ripetitivi (musicali) di Giorgio Li Calzi, (recitativi) di Linda
Messerklinger, (performativi) di Cristina Pistoletto ed Elettra Pistoletto

e con la partecipazione di Cavallito & Lamacchia

Torino, via Carlo Alberto 41

Fra i caratteri distintivi dell’umanità vi è la tendenza a evitare la ripetizione, privilegiando l’innovazione creativa e ciò che è differente. A uno sguardo più attento, però, fenomeni e comportamenti ricorsivi risultano prepotentemente insediati nei fondamenti delle nostre vite, e non solo perché rimaniamo incatenati ai vincoli della natura. Come le stagioni e le strutture organiche nell’evoluzione, si ripetono anche i cicli storici e quelli economici, i miti e i riti, le rime in poesia, i meme su Internet e le calunnie in politica. Su concetti e comportamenti reiterati si basano l’apprendimento e la persuasione, ma anche la coazione a ripetere e altre manifestazioni disfunzionali. Con brillante sagacia, Remo Bassetti affronta un concetto finora trascurato, scandagliandolo nei vari campi del sapere, fra antropologia, letteratura e cinema, per dipingere un affresco curioso di grande ispirazione. Da Kierkegaard almachine learning, dai barattoli di Warhol ai serial killer, dai déjà vu fino alla routine, questo libro offre un’analisi profonda della variegata fenomenologia della ripetizione nel mondo moderno, sia nelle forme minacciose e patologiche sia in quelle che invece assicurano conforto, godimento e, persino, libertà.

Quanto siamo ripetitivi

Due anni dopo. Cosa fare con la guerra in Ucraina

2 Marzo 2024|Articoli recenti 1, Limite di velocità|

Il 21 febbraio 2022 Putin riunisce al Cremlino il Consiglio di sicurezza. Partecipano tutti i vertici dello stato (alti ministri, presidenti assemblee, servizi segreti, alti gradi militari): 23 uomini e una donna. Tre giorni dopo, il parto di tale riunione è l’invasione dell’Ucraina. Se del meeting possedessimo una foto, la parte più interessante sarebbe nel fuoricampo: un fuoricampo speciale, non nello spazio bensì nel tempo. I 24, infatti, continuano oggi a occupare il medesimo posto nelle istituzioni. Quello che prevedevamo come un terremoto, anche interno, non ha scalfito nessuno di loro. (altro…)

Repetita non iuvant. La recensione di Davide Ferrario su “La Lettura” del Corriere della Sera

23 Febbraio 2024|Quanto siamo ripetitivi|

A tutta pagina “La Lettura” del 4 febbraio titola “Repetita (non) iuvant. Le trappole della società”. Occhiello: La ripetizione giova, dicevano i latini. Ma…replica Remo Bassetti. Tutto- social, remake, serializzazione- induce a crogiolarci nei nostri comportamenti”. La recensione di “Quanto siamo ripetitivi” a firma di Davide Ferrario parte dalla sua esperienza di volontariato in carcere, durante la quale i detenuti gli hanno spiegato come la ripetizione delle loro minute attività avesse almeno il pregio di far passare il tempo; e compara quell’apparente dannazione con la “specie di limbo quasi rassicurante” che abbiamo attraversato con il Covid, riflettendo poi su come, al di là delle situazioni eccezionali, la ripetizione davvero avvolga la vita quotidiana. Da qui sposta la sua attenzione sul libro di “Remo Bassetti, saggista uso a frequentare territori apparentemente marginali con esplorazioni piene di sorprese”, concludendo sul tema (in linea con l’autore) che non è la ripetizione a essere un male, e che il problema nasce quando essa è indotta da forze esterne, senza la consapevolezza del diretto interessato.

Fra i caratteri distintivi dell’umanità vi è la tendenza a evitare la ripetizione, privilegiando l’innovazione creativa e ciò che è differente. A uno sguardo più attento, però, fenomeni e comportamenti ricorsivi risultano prepotentemente insediati nei fondamenti delle nostre vite, e non solo perché rimaniamo incatenati ai vincoli della natura. Come le stagioni e le strutture organiche nell’evoluzione, si ripetono anche i cicli storici e quelli economici, i miti e i riti, le rime in poesia, i meme su Internet e le calunnie in politica. Su concetti e comportamenti reiterati si basano l’apprendimento e la persuasione, ma anche la coazione a ripetere e altre manifestazioni disfunzionali. Con brillante sagacia, Remo Bassetti affronta un concetto finora trascurato, scandagliandolo nei vari campi del sapere, fra antropologia, letteratura e cinema, per dipingere un affresco curioso di grande ispirazione. Da Kierkegaard almachine learning, dai barattoli di Warhol ai serial killer, dai déjà vu fino alla routine, questo libro offre un’analisi profonda della variegata fenomenologia della ripetizione nel mondo moderno, sia nelle forme minacciose e patologiche sia in quelle che invece assicurano conforto, godimento e, persino, libertà.

Quanto siamo ripetitivi

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