Questa sezione raccoglie in primo luogo le “aperture” del sito che sono quasi sempre progetti a partecipazione collettiva esterna. Trovate inoltre le auto-presentazioni di altri siti web (oppure dei post trasposti dai medesimi). Sono quelli che, ritenendoli per qualche ragione interessanti, ho contattato con una proposta: scambiarsi uno spazio per una settimana, con la dichiarata utilità di farci conoscere dai reciproci pubblici e il più largo proposito di indirizzare i navigatori del web verso promotori culturali. Infine, può capitare di trovare in Open Space qualche intervento esterno non inquadrabile in altre sezioni e che però mi intrigava ospitare.
STORIA E PRATICA DEL SILENZIO
Non avreste certo problemi a utilizzarlo come sottofondo, ma forse dovreste ascoltarlo con attenzione. É un album appena uscito, della durata di 47 minuti e 12 tracce, cui partecipano nientemeno che 1000 artisti britannici, del calibro di Damon Albarn, Annie Lennox, Elton John, Paul McCartney e Kate Bush o del compositore Hans Zimmer. Un album unico perché non suona. Sono incisi 47 minuti di silenzio.
Si tratta della forma di protesta da loro scelta contro una proposta governativa di legge che consentirebbe più agevolmente alle aziende di allenare le proprie IA sui brani violando la legge sul copyright. Una delle tante conferma riguardo alla capacità comunicativa del silenzio.
È un bel riconoscimento per me che, a distanza di sei anni dall’uscita per Bollati Boringhieri, il Corriere della Sera voglia ripubblicare in edicola Storia e pratica del silenzio nella bella collana Mente e corpo in equilibrio, che nelle settimane precedenti ha dato spazio ai testi di Daniel Goleman, del Dalai Lama e dello stesso curatore della collana, Daniel Lumera. In quel volume proponevo una teoria del silenzio quale vero e proprio atto comunicativo, con la medesima dignità della parola e una speciale connessione con la dimensione emozionale di una relazione o di un’esperienza. E soprattutto peroravo la necessità, per ciascuno, di intendere la loro differenza per farne corretto uso e interpretarli.
Oltre a tracciare questa sorta di “grammatica”, ho inseguito il silenzio in tutte i campi dove è in grado di esprimere un potente significato: le religioni cristiana e buddista, più genericamente la natura e la spiritualità, la sordità, la psicoanalisi, l’amore, il rapporto con le istituzioni. E le arti, ovviamente: a questo proposito ricordo che già John Cage ebbe già l’idea di comporre una sonata di pianoforte muta, per ragioni espressive e filosofiche invece che legate alla gestione della politica e alla tutela dei diritti.
Nella mia ricerca avevo concluso che la politica e lo spazio web hanno con il silenzio un rapporto particolarmente complesso, ai confini della negazione. Direi che in sei anni le cose sono ulteriormente peggiorate. In compenso, l’attenzione positiva al tema è notevolmente aumentata. La collana del Corriere della Sera costeggia specialmente il silenzio che è necessario in sé stessi e il benessere che ne consegue. Un antidoto essenziale contro la frenesia che ci sta assalendo. La drammatica accelerazione degli eventi nel mondo in questi ultimi mesi, ci ricorda tuttavia che i nostri obblighi di esseri sociali ci impongono al tempo stesso di essere pronti a ribellarci e gridare. Persino a gridare talmente forte da rimanere zitti, come i 1000 artisti inglesi.
SU GAZA HO FATTO PRIMA DI TRUMP
Un paio di settimane fa, dopo le strampalate e inquietanti dichiarazioni di Trump, ho ideato un breve video da postare sui social, un collage di immagini scelte per dar conto espressivo di quanto aberrante suonasse quella sua proposta. Il mio non era un progetto strutturato con ambizioni di diffusione, mi ero accodato all’ispirazione dettata dalla subitanea indignazione. Quando le piattaforme lo hanno silenziato per una questione di copyright sul sonoro ho lasciato perdere. (altro…)
IL MONDO AL CONTRARIO. ESTRATTI DI KARL KRAUS
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.

L’Ideale della verginità è l’ideale di quelli che vogliono sverginare.
Il parrucchiere racconta solo le novità, mentre dovrebbe solo pettinare. Il giornalista è pieno di spirito mentre dovrebbe solo raccontare le novità. Sono due tipi che mirano in alto.
Il valore della cultura si rivela nel modo più chiaro quando una persona colta prende la parola a proposito di un problema che sta fuori dall’ambito della sua cultura.
Quando brucia il tetto non serve né pregare né lavare il pavimento. Comunque pregare è più pratico.
Il segreto dell’agitatore è rendersi stupido quanto i sui ascoltatori in modo che questi credano di essere intelligenti come lui.
Molti desiderano ammazzarmi. Molti desiderano fare un’oretta di chiacchiere con me. Dai primi mi difende la legge.
Narcosi: ferite senza dolori. Nevrastenia: dolori senza ferite.
Sotto il sole non c’è un essere più infelice del feticista che brama una scarpa da donna e deve contentarsi di una femmina intera.
Non ci sono più produttori, ormai ci sono solo rappresentanti.
Due non si sono sposati: da allora vivono in reciproca vedovanza.
“Proteggere i morti”, estratto da “La provincia del’uomo”, di Elias Canetti
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.
Alcuni trovano che ciò che fanno le religioni è utile. È vero, attenuano la terribile durezza della separazione
e suscitano speranza nei meno colpiti, in quelli cioè che rimangono in vita. Il loro peccato principale però è
contro i defunti, dei quali dispongono come se avessero un diritto su di loro e una qualche conoscenza del
loro destino. A me va bene ogni finzione che migliori i vivi nei loro rapporti reciproci. Ma le affermazioni sui
morti totalmente scomparsi mi sembrano avventate e senza scrupoli. Accettando una qualsiasi cosa che
viene asserita su di loro, al tempo stesso li si abbandona ed essi non possono difendersi in alcun modo.
L’inermità dei morti la cosa più inconcepibile. Io amo troppo i miei morti per piazzarli in qualche posto
(trovo già degradante che li si rinchiuda e li si seppellisca). Io non so niente di loro, proprio niente, e sono
deciso a continuare ad amarli nella piena angoscia di questa incertezza.