Lo so, siete abituati che sul web si legge veloce, e che chi scrive tira subito alle conclusioni. Vivete nell’era del multitasking e fate sette cose contemporaneamente, e bisogna affrettarsi per passare alle sette successive. In questa sezione però, più ancora che in altre, vi chiedo di rallentare. Indugiare sul pensiero, il vostro oltre che il mio, come si sofferma lo sguardo su un paesaggio.
Come ti muovi ti fulmino
La deterrenza, dalle guerre e dal diritto penale al rafforzamento della comunità
Mettiamo che funzioni così. L’ex violento si presenta dalla moglie da cui si sta separando per minacciarla: non gli viene solo inibito di avvicinarsi alla donna ma proibito di mettere piede nel comune, salvo autorizzazione della prefettura per singole trasferte. Il tifoso allo stadio viene scoperto ai controlli con un oggetto contundente o uno striscione razzista: niente più stadio, per dieci anni (solo in parte avviene già col Daspo). Il guidatore con la sua spider sfreccia sull’autostrada a duecento all’ora: il poliziotto della stradale che lo ha fermato riparte direttamente con l’auto che gli ha sequestrato insieme alla patente, e quello non rivedrà né l’una né l’altra prima di tre anni. Allo yacht dove è in corso un festone che tiene sveglio il paese alle due del mattino viene ingiunto dalla guardia costiera di entrare nel porto, dove gli invitati vengono fatti scendere insieme al titolare, cui viene sequestrata la barca per un paio d’anni.
Sulla folla
L’unione fa la forza. O no?
Siamo a Gravina in Puglia, ed è appena scoppiata un’epidemia. Non si tratta del 2020 e del Covid, ma invece del 1886 e del colera. Non è però che la gente fosse più remissiva rispetto ai provvedimenti di emergenza dell’autorità, anzi. In una simile situazione – uno penserebbe – se il sindaco decide che se per una volta si salta la celebrazione del patrono San Michele non sarà mica la fine del mondo. Invece, al suono delle campane, gli abitanti, che nel frattempo si sono consolati con l’alcool, si gettano in strada al grido di “Abbasso il sindaco, viva il re, viva la regina, noi vogliamo la festa”, avviando una rivolta che si spegne insieme alla vita di uno dei manifestanti, sotto il fuoco delle forze dell’ordine. (altro…)
Il premierato e la democrazia
Quando si parla di forme di governo occorrerebbe sempre tenere a mente una premessa: mentre in un regime autoritario si governa mediante una dittatura in un regime democratico si governa nonostante la democrazia. (altro…)
Sulla censura, l’antifascismo e il controllo dei media
Idee non ortodosse
In un certo senso l’appena concluso 25 aprile, quest’anno, è cominciato con qualche giorno di anticipo: (altro…)
Su ciò di cui non si può parlare si mette l’emoji
Questo articolo riguarda una questione molto seria.
Questo articolo riguarda una questione molto seria 🤡
Questo articolo riguarda una questione molto seria 🥧
Due anni dopo. Cosa fare con la guerra in Ucraina
Il 21 febbraio 2022 Putin riunisce al Cremlino il Consiglio di sicurezza. Partecipano tutti i vertici dello stato (alti ministri, presidenti assemblee, servizi segreti, alti gradi militari): 23 uomini e una donna. Tre giorni dopo, il parto di tale riunione è l’invasione dell’Ucraina. Se del meeting possedessimo una foto, la parte più interessante sarebbe nel fuoricampo: un fuoricampo speciale, non nello spazio bensì nel tempo. I 24, infatti, continuano oggi a occupare il medesimo posto nelle istituzioni. Quello che prevedevamo come un terremoto, anche interno, non ha scalfito nessuno di loro. (altro…)
Finire sotto un trauma
La vulnerabilità, fra trigger warning e resilienza
Quando qualcosa sta prendendo piede in America, di solito bisogna domandarsi non tanto se ma quando funzionerà allo stesso modo in Europa. E nel frattempo, interrogarsi a fondo sulla sua opportunità (o inopportunità) per evitare di farsi trovare impreparati. È questo il caso del trigger warning, da molti liquidato come uno degli approcci più estremi e spigolosi del politicamente corretto. (altro…)
Se la pressione mediatica spinge al suicidio una persona comune
Il caso della ristoratrice, l’oggetto produttivo dei social, una proposta di riforma mediatica
In questo articolo spiegherò perché tecnicamente il suicidio della ristoratrice Giovanna Pedretti dal punto di vista mediatico (includendo nella definizione sia i media ufficiali che i social) debba considerarsi un successo. E nella parte conclusivo sosterrò, per questa ragione, la necessità di una modifica radicale del sistema mediatico. (altro…)
Occupato
I vincitori del concorso di micro-narrativa
Presento qui i vincitori che ho scelto, insieme a una piccola giuria, del concorso “Occupato”, sponsorizzato dal mio romanzo “Una gran” e sostenuto dall’editore Morellini.
La richiesta era di partire dalla scena che si ripete milioni di volte al giorno in altrettanti bagni. Uno che bussa e l’altro risponde “Occupato”. (altro…)