Fiabe dei giorni in cui le persone rimasero a casa/ La rivolta degli orologi
Ci fu un periodo nel mondo in cui la gente dovette rimanere a casa, anche nei giorni di festa, perché c’era un virus antipatico che occupava tutta la strada. (altro…)
Ci fu un periodo nel mondo in cui la gente dovette rimanere a casa, anche nei giorni di festa, perché c’era un virus antipatico che occupava tutta la strada. (altro…)
Solo nella bellezza altrui
vi è consolazione, nella musica
altrui e nei versi stranieri.
Solo negli altri vi è salvezza,
anche se la solitudine avesse sapore
d’oppio. Non sono un inferno gli altri,
a guardarli il mattino, quando
la fronte è pulita, lavata dai sogni.
Per questo a lungo penso quale parola
usare: se lui o tu.
Ogni lui tradisce un tu, ma
in cambio nella poesia di un altro
è in fedele attesa di un dialogo pacato.
Brano da Adam Zagajewski “Della vita degli oggetti”
L’amore è cieco ma l’odio ci vede benissimo. Specialmente se è quella forma di odio generalizzato che non ha bisogno di separare e distinguere, e solo alza una marea di sordo rancore che finisce per inondare pure chi lo prova. (altro…)
“No, cioè fatemi capire. Per quanto tempo vorreste tenerci qua dentro?”
“Stia calma signora, state calmi tutti per favore. Il mio servizio finisce domattina, e anche per me non sarà esattamente la notte di natale che avrei…” (altro…)
#Twitolodelgiorno: Go home 2020
Volge al termine l’anno peggiore del dopoguerra
— RemoBassetti Twitoli (@BassettiRemo) December 22, 2020
Sei in orfanotrofio, come puoi illuderti di essere una persona speciale? I tuoi genitori ti hanno messo alla porta oppure una disgrazia se li è portati via, o tutte e due le cose, e le ultime parole che ti ricordi di tua madre sono Chiudi gli occhi, (altro…)
Un tempo i regali natalizi riposavano per giorni sotto l’albero avvolti da una carta fiammeggiante e impacchettati in forme un po’ equivoche, così che il destinatario potesse fantasticare sul contenuto. (altro…)
L’intelligenza è un dono terribile. Tende alla morte, come la memoria tende alla stabilità. Dio che è vivo, l’assolutamente instabile, l’assolutamente individuale, è, a rigor di termini, inintelligibile. La logica tende a ridurre tutto a identità e a generi, affinché ogni rappresentazione abbia un unico e identico contenuto in qualunque luogo, tempo o relazione essa ci si presenti. Non c’è alcuna cosa che sia la stessa in due momenti successivi della sua esistenza. La mia idea di Dio è diversa ogni volta che la formulo. L’identità, che è la morte, è l’aspirazione dell’intelletto. La mente ricerca ciò che è morto, giacché ciò che è vivo le sfugge; vuole solidificare in lastre la corrente fluente, vuole fissarla. Per analizzare un corpo bisogna menomarlo o distruggerlo. Per comprendere qualcosa, bisogna ucciderla, irrigidirla nella mente. La scienza è un cimitero di idee morte, sebbene da essa possa scaturire la vita. Anche i vermi si nutrono di cadaveri. I miei stessi pensieri, tumultuosi e agitati nelle cavità della mia mente, strappati dalla loro radice cordiale, riversati su questo foglio e fissati su di esso in forma inalterabile, sono già pensieri diventati cadaveri. Come può dunque la ragione aprirsi alla rivelazione della vita? È una tragica lotta, è il fondo della tragedia, la lotta della vita con la ragione. E la verità? Si vive o si comprende?
Brano da Miguel De Unamuno, Il sentimento tragico della vita, 1913
Tutti l’hanno paragonata a Sally Rooney, ma in fondo perché non Jane Austen, con i debiti aggiornamenti? Anche qui la preoccupazione è trovare il partner, e i soldi hanno il loro peso nella scelta. (altro…)
È mai possibile scegliere come film natalizio da streaming, in assenza delle sale, una pellicola che parla di una grave malattia? In questo periodo, poi, sciropparsi pure sullo schermo facce che per necessità ospedaliere sono menomate dalla mascherina? (altro…)
“Abbiamo fatto proprio bene a normalizzare la situazione. I dati sono buoni. La gente è contenta?”
“Molto, aspettavano questo momento. Affacciamoci e vediamo cosa succede” (altro…)
#Twitolodelgiorno: Quel gran signore del signor @PaoloRossi
Addio al #calciatore dal nome più ordinario e dall’animo più #speciale e #gentile
— RemoBassetti Twitoli (@BassettiRemo) December 15, 2020
Si presentò in classe senza nemmeno salutare, sbattendo i registri sulla scrivania, un giorno come gli altri tanto che non si è mai saputo che giorno fosse. Non fate casino, le sue prime parole. (altro…)
Adesso vado a prenderle la testina di vitello dal congelatore che, com’è noto, serve per mantenere gli alimenti a bassa temperatura. (altro…)