Recensione del libro “Tempi eccitanti” di Naoise Dolan

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Tutti l’hanno paragonata a Sally Rooney, ma in fondo perché non Jane Austen, con i debiti aggiornamenti? Anche qui la preoccupazione è trovare il partner, e i soldi hanno il loro peso nella scelta. Al posto delle lunghe descrizioni d’interni della letteratura vittoriana ci sono i ripiegamenti interiori, e un’insistente interrogazione sulla propria identità; ma egualmente un problema ad esprimere i sentimenti, declinato con le differenze che richiede l’epoca. Ava, ventiduenne irlandese, si tuffa nel precariato intellettuale di Hong Kong e cade tra le braccia del banchiere Julian, più per dividerci la casa e tagliare sulle spese che per finirci nel letto. Di Ava si innamora Edith, un’altra figura in carriera: a un certo punto toccherà scegliere, se proprio si deve, perché il limbo non è poi tanto scomodo. Ritratto generazionale degli egocentrici millenial, Tempi eccitanti sprizza intelligenza frizzante, dialoghi e scrittura brillanti e spunti per riflessioni non banali sul rapporto tra lingua e identità, oltre a una intrigante illustrazione dell’incompiutezza comunicativa che produce la messaggistica.

Naoise Dolan

Tempi eccitanti

Traduzione di Claudia Durastanti

Atlantide

Di |2021-01-02T08:42:25+01:0015 Dicembre 2020|Libri consigliati|

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