Capezzale

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Il domestico letto mortuario

è regolato come un parlatorio

carcerario. “Signori, è finito

l’orario”, ostile è il secondino.

“In cortile, please, le neoplasie ch’è

l’ora d’aria”. La mandria dei viventi

s’attacca al cellulare. Ammessi sono

solo amici e parenti, carcinomi

e cellule fetenti. L’esattezza

è osmosi geometrica a misura

della bara. Potesse il morente

godere il mare invece che la messa!

Non geolocalizzarsi nell’ammasso

d’ossa, nello scomparto mercatale

di anime dismesse. Una gelida

brezza taglia memorie di chi resta

dal secondo minuto, perquisite

persino miniature d’amore.

E’ un istituto d’alta sicurezza.

Di |2022-01-07T11:26:12+01:0028 Maggio 2021|Versi, versi pure|

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