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Degas, sempre meno impressionista

Di |2020-09-11T15:17:25+01:009 Dicembre 2019|Ufficio visti|

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Se ancora vent’anni fa avessero chiesto a visitatori di mostre di compilare un questionario contenente la domanda: “Quanto è impressionista Degas da 1 a 10?”, tutti avrebbero con diligente entusiasmo vergato “10!”. Erano i tempi in cui i musei avevano scoperto che bastava infilare l’etichetta impressionismo per sbancare, e non avevano alcun interesse a sottilizzare gli scostamenti dal canone.

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Antony Gormley

Di |2020-09-11T15:17:27+01:0024 Ottobre 2019|Ufficio visti|

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Un artista che si occupa prevalentemente del rapporto tra lo spazio e il corpo umano. Questa è l’etichetta principale affibbiata ad Antony Gormley. La grande retrospettiva dedicatagli nella maestosa cornice della Royal Academy a Londra è utile a sfumare questa specializzazione e anche a suggerire quale sia il punto di equilibrio in cui l’osservazione ecosistemica (altro…)

Cosa ha da dire l’arte della biennale sulla vita

Di |2020-09-11T15:16:35+01:0026 Ottobre 2017|Ufficio visti|

Qualunque sia il giudizio che si voglia dare sulla Biennale 2017, credo le si debba riconoscere il pregio di avere costruito un discorso organico e riconoscibile. Il titolo della ricca esposizione all’Arsenale (Viva Arte Viva) appariva potenzialmente risucchiato in un’enfasi totalizzante ad alto rischio di vacuità. Ma se lo riconduciamo a un basico: “Cosa ci dice l’arte oggi a proposito della vita?” troviamo una risposta che funziona. Beninteso, è la risposta della curatrice Christine Macel (o almeno è quella che io ho ritenuto di ricavare tra le possibili letture), attraverso le opere selezionate, e non per forza la risposta dell’arte contemporanea tutta: ma è una risposta affascinante.

Due premesse di contestualizzazione storica vanno probabilmente fatte: una è che la tradizionale concorrenza tra scienza e arte nel rendere visibile l’invisibile volge in questo momento nettamente a favore della scienza, che si spinge anzi non all’emersione ma alla soppressione dell’invisibile (il culmine di ciò è nella negazione della coscienza e nella riduzione dei processi mentali alle localizzazioni dinamiche che emergono dal neuroimaging). (altro…)

Liu Bolin

Di |2020-09-11T15:16:36+01:0020 Ottobre 2017|Ufficio visti|

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Le vie dell’arte sono infinite. Uno esprime onestamente la sua vocazione di scultore in Cina quando per ordine dell’autorità buttano giù tutto il quartiere, inclusa la bottega dello scultore. Nell’urbanizzazione selvaggia della Cina capita anche questo e allora che idea balzana viene allo scultore? Si fa dipingere del colore delle macerie, si mimetizza in mezzo a quelle e si fa fotografare come testimone di una simbolica protesta. (altro…)

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