Contro i sedentari. Estratto da “Camminare” di Thoreau

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O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.

Io, che non riesco a rimanere nella mia stanza neppure un giorno senza ricoprirmi di ruggine, quando mi accade di poter predisporre la mia passeggiata soltanto alle undici, o alle quattro del pomeriggio, troppo tardi per riscattare quel giorno, nell’ora in cui le ombre notturne iniziano a fondersi con la luce del giorno, sento di aver commesso un peccato che devo espiare, e confesso che mi stupisce sempre la grande capacità di resistenza, l’insensibilità morale, per meglio dire, dei miei vicini, tutto il giorno reclusi, per settimane, per mesi e per anni, in botteghe e in uffici, come se ne facessero parte. Non so di che stoffa siano fatti, là seduti alle tre del pomeriggio, come se fossero le tre del mattino. Bonaparte parla del coraggio delle tre del mattino, ma esso non è nulla in confronto al coraggio che alle tre del pomeriggio si accampa con allegria e decisione dinanzi alla nostra volontà, che pure abbiamo tenuto a bada per tutta la mattina, prendendo per fame una guarnigione alla quale siamo legati da così forti vincoli di simpatia. Mi sorprende che all’incirca a quest’ora, o diciamo tra le quattro e le cinque del pomeriggio, troppo tardi per i giornali del mattino e troppo presto per quelli della sera, non si avverta per le strade un’esplosione generale che disperda ai quattro venti, per una boccata d’aria, una moltitudine di idee stantie e di fantasie coltivate tra quattro mura; in tal modo il male porrebbe rimedio a se stesso.

Di |2022-06-10T13:16:16+01:0010 Giugno 2022|Open space|

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