Le agitazioni dei gilet gialli sono state da qualcuno (persino da Annie Ernaux) paragonate a un nuovo ’68. Sfugge a costoro quella banale differenza che costituisce il significato di lotta collettiva. Se gli venisse offerto un reddito o un risparmio fiscale che migliorasse la sua posizione relativa, non uno, non uno dei manifestanti, scenderebbe un’ora di più in piazza a invocare una riforma o un sistema sociale diverso.
che si è perso il significato di lotta collettiva in cui sono tutti uno per uno uno per tutti nel chiedere rispetto dei propri diritti e giustizia economica
siamo così assetati di qualche forma di resistenza al sistema, all’individualismo, al modo di pensare e ai disvalori
maggioritari che qualunque protesta ci fa sperare che sia un inizio di un cambiamento. devo dire che non so bene
quale sarà la modalità con cui una lotta per una società più umana e giusta si presenterà. . . se si presenterà