Vite straordinarie di uomini volanti, Errico Buonanno

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A un certo punto l’uomo ha smesso di volare. D’accordo, adesso lo fa in business class o sopra gli elicotteri che sorvolano gli atolli dell’Oceano Pacifico ma prima non aveva mica bisogno di questi tortuosi marchingegni. Esistono, fino al Settecento duecento casi attestati di persone che si sono librate in volo, ma questo prodigio conosce un momento irreversibile d’arresto: quando la scienza scopre la legge di gravità e all’uomo spiegano che non è possibile. Forse è quello il momento in cui fiorisce il culto di quella divinità razionalistica che è l’Uomo con i Piedi per Terra. Che perde così il privilegio del calabrone, secondo una frase attribuita ad Albert Einstein: “La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo. Ma lui non lo sa, e vola lo stesso”.  Errico Buonanno racconta le storie di alcuni di questi personaggi (tra cui  Frate Giuseppe da Copertino, Teresa d’Avila, Simon Mago, San Filippo Neri) , tutti uniti da una fede che non è necessariamente religiosa: è piuttosto la fede nella capacità di superare i propri limiti e dall’attitudine a farsi possedere dalle emozioni, abbandonandovisi, come nel sogno e nella poesie. La suprema inutilità di quei voli, e l’invidia di chi li osteggiava (ahi, invidioso anche San Pietro), fanno dei volatori gli eroi di un’epopea o, quanto meno, di una saga mitologica. Buonanno gioca con ispirazione sulla serietà cronachistica con la quale presenta la documentazione storica sul volo e la dichiarazione di levitas disincantata che la letteratura e il volo hanno il merito di incarnare. E ci consegna questo volumetto raffinato e così poco mainstream.

 

Errico Buonanno

Vite straordinarie di uomini volanti

Sellerio

Di |2020-09-11T15:16:17+01:0020 Aprile 2018|Libri consigliati|

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