L’educazione sentimentale, Gustave Flaubert

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Le feste sono sempre un’occasione

per cessare di correre dietro le novità editoriali, tante delle quali inutili, e prendere/riprendere in mano un classico.A “L’educazione sentimentale” di Flaubert ha probabilmente nuociuto il successo di “Madame Bovary”, che pose in secondo piano quell’opera che le fu superiore, persino nel disegnare quello che nella storia delle idee sarebbe poi rimasto come “bovarismo”. Tale fu il legame stretto del grande scrittore francese con “L’educazione sentimentale” che ne confezionò due versioni: quella passata alla storia, pubblicata nel 1869 e coperta di contumelie dai contemporanei, ha come protagonista Federico Moreau, un giovane idealista, simbolo di un’epoca cui non rimane che celebrare la fine delle grandi illusioni borghesi, un tema meravigliosamente assecondato dal programmatico anti-lirismo stilistico di Flaubert. Giustamente qualificato come romanzo di un fallimento generazionale, “L’educazione sentimentale” è tuttavia, principalmente, un ritratto universale del grigiore quotidiano e delle vane nostalgie che appesantiscono il bilancio dell’incompiuto. Nessun finale di libro pennella con tanta struggente e spietata esattezza lo scorrere del tempo quanto l’incontro tra Federico e la sua mancata amante, Madame Arnoux.

 

Gustave Flaubert

L’educazione sentimentale

Varie edizioni (consigliata quella Einaudi e per chi la reperisce quella della Garzanti)

Di |2020-09-11T15:16:25+01:0029 Dicembre 2017|Libri consigliati|

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