Il decreto cattiveria

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Dopo un iter parlamentare travagliato è finalmente in vigore il “Decreto cattiveria” approvato dai due rami parlamentari del Buriname. La norma unisce molteplici pregi: salda i conti con antiche ipocrisie, mette alla corde alcune organizzazioni sediziose, arreca notevoli benefici finanziari.

Il fiore all’occhiello è probabilmente l’articolo che commina multe da 5000 euro a tutti quelli che aiutano un anziano ad attraversare la strada. Le sanzioni possono raddoppiare se l’incresciosa condotta avviene addirittura fuori dalle strisce pedonali. Le ricadute positive sul bilancio dell’Inps sono evidenti.

Una forte stretta anche per i donatori di sangue, che dovranno rimanere almeno cinque miglia distanti dai centri di raccolta dell’Avis, da tempo biasimati come i “taxi delle aorte” dal governo del Buriname, e in quanto taxi osteggiati anche da quella parte dell’Avis che noleggia le auto.

Ma tutte le associazioni di volontariato sono finite nel mirino del legislatore, anche per dare seguito all’articolo 4 della Costituzione del Buriname che obbliga a fare più soldi possibile (il secondo comma detta programmaticamente di farsi i cazzi propri). Anche il tradizionale otto per mille all’interno della dichiarazioni dei redditi potrà essere indirizzato solo verso private banker o monti dei pegni.

Un’altra fonte di entrate proverrà dall’Iva che saranno obbligati a corrispondere tutti coloro che versano un’elemosina. Chi poi intende rifornire i senza tetto di cenci sarà tenuto a inviare vestiti firmati di pari taglia a un istituto privato in Svizzera tra quelli che saranno indicati dal governo del Buriname.

Per evitare il precoce traviamento dei bambini verso il buonismo viene rinforzato nelle scuole l’insegnamento dell’educazione cinica.

Le cassiere del supermercato non saranno considerate perseguibili penalmente nei caso in cui sparino ai ladruncoli di generi alimentari, sin dal momento in cui hanno sfilato la merce dallo scaffale.

Infine, quanto tutti si aspettavano per rendere più sicure le coste. Ogni bagnino che estrae dal mare un bagnante si vedrà pignorato il quinto dello stipendio. E’ l’unico modo, ha detto il vice ministro del Buriname, per evitare che i bagnanti, sapendo che i bagnini arriveranno in soccorso, vengano spinti in mare dagli amici mentre ci sono i cavalloni. E certo in questo modo tutti aspetteranno che siano passate tre ore dal pranzo prima di tuffarsi.

Di |2020-09-11T15:00:05+01:0024 Maggio 2019|Fuori strada|

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