Derelitti e delle pene- pena applicata

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Come ti muovi ti fulmino

Di |2024-09-13T18:34:00+01:0013 Settembre 2024|5, Limite di velocità|

La deterrenza, dalle guerre e dal diritto penale al rafforzamento della comunità

Mettiamo che funzioni così. L’ex violento si presenta dalla moglie da cui si sta separando per minacciarla: non gli viene solo inibito di avvicinarsi alla donna ma proibito di mettere piede nel comune, salvo autorizzazione della prefettura per singole trasferte. Il tifoso allo stadio viene scoperto ai controlli con un oggetto contundente o uno striscione razzista: niente più stadio, per dieci anni (solo in parte avviene già col Daspo). Il guidatore con la sua spider sfreccia sull’autostrada a duecento all’ora: il poliziotto della stradale che lo ha fermato riparte direttamente con l’auto che gli ha sequestrato insieme alla patente, e quello non rivedrà né l’una né l’altra prima di tre anni. Allo yacht dove è in corso un festone che tiene sveglio il paese alle due del mattino viene ingiunto dalla guardia costiera di entrare nel porto, dove gli invitati vengono fatti scendere insieme al titolare, cui viene sequestrata la barca per un paio d’anni.

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Il carcere dopo la guerra. Terza puntata. I detenuti, gli scacchi e le carte napoletane

Di |2020-09-11T15:16:49+01:007 Aprile 2017|Derelitti e delle pene|

Estratto (da “Derelitti e delle pene”)

Per raccontare venti anni di carcere in Italia basterebbe forse un’unica circolare, emanata nel 1950. Con essa si disciplinavano l’ascolto dei programmi radiofonici e í giochi cui i condannati possono combattere l’ozio.

La diffusione nelle celle del giornale radio delle 14 era consentita a condizione che i direttori «o i funzionari da essi delegati, al fine di conoscere preventivamente le notizie radio, ascoltino la trasmissione delle ore 13, (altro…)

Il carcere dopo la guerra. Seconda puntata

Di |2020-09-11T15:16:49+01:0031 Marzo 2017|Derelitti e delle pene|

Estratto (da “Derelitti e delle pene”)

Nel caos che travolge le carceri nell’immediato dopoguerra, la prima preoccupazione del governo diventa quella di riprendere in mano la situazione. Così, le circolari tra il 1945 e il 1948, si soffermano sulla necessità di un ritorno alla disciplina e alla normalità e indugiano esclusivamente su indennità, vestiario e appalti. (altro…)

Il carcere dopo la guerra. Prima puntata

Di |2020-09-11T15:16:50+01:0023 Marzo 2017|Derelitti e delle pene|

Estratto (da “Derelitti e delle pene”)

Le prigioni repubblicane. Il carcere della vergogna

 

Per fronteggiare l’emergenza degli italiani prigionieri di guerra in Italia, nel 1945 si allestirono, a fianco delle carceri ordinarie, delle prigioni supplementari, di solito consistenti in campi all’aperto. (altro…)

I detenuti politici durante il fascismo

Di |2021-04-21T14:35:08+01:0017 Marzo 2017|Derelitti e delle pene|

Estratto (da “Derelitti e delle pene”)

Per i «politici» la fase più angosciante era quella dell’arresto, l’unica nella quale la polizia talvolta ricorreva ai pestaggi e alle torture. Una volta presa la condanna, i «politici» erano guardati con una certa deferenza da quei custodi normalmente assai meno eruditi di loro e, per tacita convenzione, (altro…)

Niente baffi, parmigiano e foto di parenti. Cosi’ vivevano i detenuti alla fine dell’ottocento.

Di |2020-09-11T15:16:51+01:003 Marzo 2017|Derelitti e delle pene|

Estratto (da “Derelitti e delle pene”)

La vita dei detenuti restava orba di gratificazioni oltre ogni ragionevolezza. I condannati potevano scrivere una lettera ogni tre mesi, quattro se ergastolani; non potevano leggere giornali politici e per i libri necessitava il permesso; non potevano recitare le preghiere ad alta voce; non potevano giacere vestiti sul letto ma neppure rimanere spogliati durante il giorno; non potevano comunicare tra loro; dovevano obbedienza assoluta ai superiori. (altro…)

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