Capitolo tredici: La scelta
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Il trailer del capitolo
Musica consigliata per la lettura del tredicesimo capitolo: Belle époque (In the Nursery)
“Perché ti ho trascinata in questa storia? No sono mortificato. Guarda che era l’ultima cosa che volevo”
Amande si staccò guardandolo dritto negli occhi.
“Questa storia in certi momenti mi pare molto eccitante. Forse qualcuno di quei delinquenti ti ha seguito sino a qui e sta per sfondare la porta. E’ terribilmente stupido che io possa morire per une questione con cui non ho niente a che vedere. Eppure lo sai, no? che mi piace sentirmi viva. Protagonista. Scopro d’improvviso che l’animale che fugge dai cacciatori è vivo e protagonista. Te lo ripeto, può essere eccitante. Solo che non stanno cercando me i cacciatori. Stanno cercando altre prede. Io trotterello innocentemente per i sentieri e i cacciatori dicono: boh, esercitiamoci, tiriamo a quella. Questo ti fa sentire già morta, e casualmente capitata sulla scena. Da quanti anni ci vediamo Roberto? Abbiamo stabilito dei paletti. Tutta la nostra ritualità, anche la mia, è un’ostentazione di quei paletti. Non si sa come, dopo tutti questi anni, ancora scopiamo come se con i nostri orgasmi volessimo spaccare il mondo. Poi io mi alzo e ti fumo in faccia. Parliamo di un film, di qualcosa che ci ha colpito. Non c’è un amico che abbiamo in comune, su cui spettegolare, e non parliamo della spesa, perché non esiste una spesa comune che ci riguardi. Non posso avere dimenticato di prendere la birra per noi perché cenare due uova insieme è già fuori dai nostri orizzonti. Sarebbe un progetto troppo compromettente. La tenacia e la regolarità con cui ci vediamo sono inversamente proporzionali alla varietà che abbiamo introdotto nel nostro copione”. (altro…)