Uscito nel 2022, il romanzo Le perfezioni di Vincenzo Latronico è stato inserito nella sestina dei candidati finali all’International Booker Prize 2025: era accaduto solo a Elena Ferrante. L’originale romanzo di Latronico ha un respiro e uno stile naturalmente internazionale. Teorici protagonisti sono Anna e Tom, una coppia di giovani graphic designer che si trasferisce a Berlino per lavorare in smart working, e che nel trascorrere degli anni vede crollare l’impalcatura psicologica di quell’esistenza che era parsa perfetta. In realtà, usando il filtro stilizzato dei due, Latronico racconta un’intera generazione, cui nella sostanza si riferisce la terza persona plurale che conduce il filo senza mai introdurre un dialogo- quasi sfogliando un catalogo di azioni e pensieri in sequenza, sottilmente giudicante dietro la sua apparente asetticità. Il dichiarato modello di riferimento letterario (e in certi tratti letterale) è il romanzo Le cose di Georges Perec, che applicò questo canone per descrivere il consumismo degli anni ’60. Personalmente vi ritrovo il ritmo e il taglio di Venivamo tutte per mare di Julia Otsuka (uno dei romanzi migliori del XXI secolo): lì la narrazione- che riguardava le giovani giapponesi che si erano promesse in spose ad americani conosciuti solo in fotografia, e perciò varcarono l’oceano verso un destino ben più sofferto delle loro aspettative- è condotta scopertamente con la prima persona plurale. E pare a me che, nascosto dietro il loro di Anna e Tom operi una medesima indistinta migrazione- nel caso, da un mondo analogico a uno ibridato digitalmente (con una quota tuttavia dominante di materialismo)- e si nasconda una voce che confessa in rappresentanza di tutti. Con quei tutti intendo noi tutti, perché- lo voglia o no il suo autore, ma immagino lo voglia- in mille pieghe di quello stanco e ripetitivo flusso ci caschiamo in blocco, annullando il gap generazionale. Le perfezioni sfida coraggiosamente le aspettative del lettore di romanzi con questo accumulo di descrizioni impregnate di design, sfocianti in un testo programmaticamente freddo. In un gioco di equilibrio dell’aggettivazione, Latronico plasma la difficile materia in modo magistrale e regala quello che ad oggi si deve considerare la più esatta e felice opera letteraria sugli esiti collettivi del digitale riguardo alle scelte, vagamente deterministiche, di vita. E perfettamente disegna la crisi del desiderio e il cruccio della fungibilità nella massa, nella sua moderna espressione.

Vincenzo Latronico

Le perfezioni

Bompiani

Di |2025-05-02T18:30:36+01:002 Maggio 2025|Libri consigliati|

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