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Cosa ha da dire l’arte della biennale sulla vita

Di |2020-09-11T15:16:35+01:0026 Ottobre 2017|Ufficio visti|

Qualunque sia il giudizio che si voglia dare sulla Biennale 2017, credo le si debba riconoscere il pregio di avere costruito un discorso organico e riconoscibile. Il titolo della ricca esposizione all’Arsenale (Viva Arte Viva) appariva potenzialmente risucchiato in un’enfasi totalizzante ad alto rischio di vacuità. Ma se lo riconduciamo a un basico: “Cosa ci dice l’arte oggi a proposito della vita?” troviamo una risposta che funziona. Beninteso, è la risposta della curatrice Christine Macel (o almeno è quella che io ho ritenuto di ricavare tra le possibili letture), attraverso le opere selezionate, e non per forza la risposta dell’arte contemporanea tutta: ma è una risposta affascinante.

Due premesse di contestualizzazione storica vanno probabilmente fatte: una è che la tradizionale concorrenza tra scienza e arte nel rendere visibile l’invisibile volge in questo momento nettamente a favore della scienza, che si spinge anzi non all’emersione ma alla soppressione dell’invisibile (il culmine di ciò è nella negazione della coscienza e nella riduzione dei processi mentali alle localizzazioni dinamiche che emergono dal neuroimaging). (altro…)

Liu Bolin

Di |2020-09-11T15:16:36+01:0020 Ottobre 2017|Ufficio visti|

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Le vie dell’arte sono infinite. Uno esprime onestamente la sua vocazione di scultore in Cina quando per ordine dell’autorità buttano giù tutto il quartiere, inclusa la bottega dello scultore. Nell’urbanizzazione selvaggia della Cina capita anche questo e allora che idea balzana viene allo scultore? Si fa dipingere del colore delle macerie, si mimetizza in mezzo a quelle e si fa fotografare come testimone di una simbolica protesta. (altro…)

I diari di Keith Haring

Di |2020-09-11T15:16:42+01:0016 Giugno 2017|Ufficio visti|

Dal diario di Keith Haring , 18 dicembre 1978: “Nei primi minuti in cui mi dedico a un lavoro  insisto a disegnare un bordo intorno all’area che sto per dipingere perché mi serve per familiarizzare con la scala del dipinto che mi accingo a fare.

Sto sperimentando fisicamente il perimetro di un certo spazio. Dopo che ho segnato un certo spazio, o creato un certo bordo, sono fisicamente consapevole dei miei limiti . Ho creato i miei confini e il mio spazio”. (altro…)

Quel fotografo che non fotografa ma rende visibile l’invisibile

Di |2020-09-11T15:16:42+01:009 Giugno 2017|Ufficio visti|

La mostra imperdibile di Erik Kessels è un piccolo trattato di arte contemporanea

Stiamo fissando una foto, da qualche parte. Ne ammiriamo la perfezione, la luce, l’inquadratura. Questa è arte, ci viene voglia dire. Erik Kessels direbbe l’opposto: questo è il punto dove l’arte si dilegua.

Erik Kessels è un personaggio bizzarro, poliedrico, con una solida fama di pubblicitario e più genericamente di “creativo”. Da buon pubblicitario si è visto sfilare davanti migliaia di foto patinate, che la professionalità rendeva in qualche modo simili tra loro e fredde.

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Cento anni dalla morte di Rodin: i disegni erotici

Di |2020-09-11T15:16:45+01:0026 Maggio 2017|Ufficio visti|

Si dice che nello studio di Rodin, ai primi del Novecento, ci fosse un via vai pazzesco e che le donne, vezzose aristocratiche come prosperose lavandaie, facessero praticamente la fila per posare nude al cospetto dell’artista. (altro…)

L’Institut du Monde Arabe

Di |2020-09-11T15:16:45+01:0026 Maggio 2017|Ufficio visti|

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Più aumentano gli episodi come quello di Manchester più quelli che ci aspetteremmo da miliardi di musulmani pacifici, ed in particolare da quelli che sono in Europa, è una scelta di campo quasi militante. E’ quel che fa da anni a Parigi l’Institut du Monde Arabe dimostrando che si può lavorare per l’integrazione e mobilitare contro la jihad senza che questo minimamente significhi svendere la propria anime e identità, che anzi l’Institut si attiva per valorizzare e far conoscere.Nella mostra “Tesori dell’Islam in Africa. Da Timbuctu a Zanzibar” è un sollievo persino osservare gli ipnotici video che mostrano un fervore canoro nelle cerimonie religiose privo di rancore, gioioso, quasi da gospel. (altro…)

Bruno Munari

Di |2020-09-11T15:16:46+01:005 Maggio 2017|Ufficio visti|

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Ci sono diverse ragioni per considerare Bruno Munari una delle figure più eccentriche del Novecento italiano. Forse la migliore è quella improbabile coincidenza tra una scatenata fantasia visionaria e una rigorosa pedanteria progettistica. Una delle sue citazioni, affissa nella bellissimo mostra che gli dedica il Museo Ettore Fico a Torino, recita: “Creatività non vuol dire improvvisazione senza metodo: in questo modo si fa solo della confusione”. (altro…)

Gao Bo

Di |2020-09-11T15:16:50+01:0024 Marzo 2017|Ufficio visti|

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Quando aveva 30 anni la madre si suicidò davanti a lui. Le sue ultime parole furono: “Figlio, sentiti libero di amare l’umanità, perché dell’odio mi sono fatta carico io”. Gao Bo ama l’umanità e, forse per questo ne vede soprattutto la fatica nel raggiungere le mete e la necessità di raggiungerle per sottrazione, come per i monaci buddisti o gli emigranti. (altro…)

Marina Abramovic

Di |2020-09-11T15:16:50+01:0010 Marzo 2017|Ufficio visti|

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Nelle varie occasioni in cui mi sono trovato di fronte dinanzi ai video sul dolore, fisico ed emotivo, di Marina Abramovic, ho sempre avvertito un fastidio da inautenticità, probabilmente perché mi sono perso le più significative performance dal vivo. E perché lo sforzo di spingere l’estremo sempre più in là provoca nello spettatore una crisi di rigetto: se lo scopo della Abramovic si arresti qui, sulla soglia del sensazionalismo, o aspiri a renderci più consapevoli non lo sapremo mai. (altro…)

Jannis Kounellis

Di |2020-09-11T15:16:53+01:0020 Febbraio 2017|Ufficio visti|

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Amava Masaccio e Caravaggio. “Mi danno idea di cosa sia il peso dell’arte. Il peso, sì. Il contrario del virtuale. Il virtuale è la novità che non porta a nessuna novità. Il peso polarizza lo spazio. E’ una qualità. Un’indicazione per voler riscoprire qualcosa di concreto”. Così rispondeva pochi mesi fa Janis Kounellis (scomparso il 16 febbraio) a un’intervista di Antonio Gnoli. L’artista, scomparso il 16 febbraio, ha offerto mille diverse fantasie materiche, pur secondo una certa linea di continuità. (altro…)

Jeong Mee Yon

Di |2020-09-11T15:16:54+01:003 Febbraio 2017|Ufficio visti|

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La rivista National Geographic ha dedicato il suo numero di gennaio al gender e lo ha fatto cin un piglio avvincente sotto il profilo delle immagini.

Una delle parti che mi ha colpito è il progetto “Pink and Blue Project” del’artista coreana Jeong Mee Yon, una singolare denuncia dell’influenza che la cultura popolare determina su bambini e genitori utilizzando come parametro l’uso del colore (blu o rosa per la distinzione di genere). (altro…)

Richar

Di |2020-09-11T15:16:55+01:0027 Gennaio 2017|Ufficio visti|

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Qualche mese fa a Santa Clara a Cuba mi sono capitate davanti le opere di questo disegnatore, tutte molto divertenti. La serie che ho fotografato concettualmente è perfida quanto candida. Semplicissima. Archetipica. Nulla più dei doppi e dell’Ombra che fanno il contrario di quanto accade nell’apparenza del reale. Eppure disorienta. Quale dei due è il vero? Ricardo Gerardo Reyes. In arte Richar. O forse: in ombra Richar. (altro…)

Roberta Basile

Di |2020-09-11T15:16:55+01:0020 Gennaio 2017|Ufficio visti|

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Quando si fotografa Napoli (o la si racconta) è difficile allontanarsi dagli stereotipi. Si tende a cadere nell’oleografia oppure nello scandalismo, come se ci fosse un’irresistibile attrazione gravitazionale verso gli opposti.Poche cose zavorrano la città quanto l’eterna semplificazione del reale, nella quale finiscono per crogiolarsi i suoi personaggi, persino quelli negativi. (altro…)

Lorenzo Mattotti

Di |2020-09-11T15:16:58+01:0029 Dicembre 2016|Ufficio visti|

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E se il fumetto fosse stato un pretesto? Certo, della graphic novel Lorenzo Mattotti è un padre indiscusso (un titolo per tutti, il magistrale e rivoluzionario Fuochi). Ma intanto: copertine per il New Yorker, collaborazione con Antonioni, illustrazione della Divina Commedia,reportage a disegni in Vietnam per Louis Vitton e abbastanza d’altro per poter dire, beh nella vita mi sto divertendo. (altro…)

Rochelle Goldberg

Di |2020-09-11T15:16:59+01:0015 Dicembre 2016|Ufficio visti|

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In attesa di sapere se davvero la specie è indirizzata verso la metamorfosi del post-umano (segnalo sul tema il recente libro della filosofa Rosi Braidotti, uscito per Derive e Approdi) l’artista canadese Rochelle Goldbergpropone un assaggio di quel che potrebbe essere il post-vivente.

La sua prima mostra italiana consiste in un’unica installazione composta da una soffice moquette marrone su duecento metri di superficie popolata da creature animali ibride, tuttora in mutamento, in un habitat arido, poroso, desertico e imploso. (altro…)

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