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Degas, sempre meno impressionista

Di |2020-09-11T15:17:25+01:009 Dicembre 2019|Ufficio visti|

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Se ancora vent’anni fa avessero chiesto a visitatori di mostre di compilare un questionario contenente la domanda: “Quanto è impressionista Degas da 1 a 10?”, tutti avrebbero con diligente entusiasmo vergato “10!”. Erano i tempi in cui i musei avevano scoperto che bastava infilare l’etichetta impressionismo per sbancare, e non avevano alcun interesse a sottilizzare gli scostamenti dal canone.

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Antony Gormley

Di |2020-09-11T15:17:27+01:0024 Ottobre 2019|Ufficio visti|

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Un artista che si occupa prevalentemente del rapporto tra lo spazio e il corpo umano. Questa è l’etichetta principale affibbiata ad Antony Gormley. La grande retrospettiva dedicatagli nella maestosa cornice della Royal Academy a Londra è utile a sfumare questa specializzazione e anche a suggerire quale sia il punto di equilibrio in cui l’osservazione ecosistemica (altro…)

La Biennale 2019 si impegna (e si sente)

Di |2020-09-11T15:17:29+01:0020 Settembre 2019|Ufficio visti|

Rispetto alla Biennale del 2017 l’avanzamento è palpabile, rispetto a quella del 2015 la differenza abissale: l’arte si è rituffata verso l’impegno sociale e la militanza ideologica (in senso nobile), senza nulla perdere in spontaneità ma anzi offrendole un punto d’appoggio. (altro…)

Richter/annunciazione di Tiziano

Di |2020-09-11T15:10:35+01:007 Dicembre 2018|Ufficio visti|

La storia di questa mostra, microscopica ma densissima e ospitata a Palazzo Te di Mantova, nasce dalla volontà di affiancare due versioni di Annunciazione dipinte da Tiziano: la più nota, quella della Scuola Grande di San Rocco, del 1538, e l’altra, conservata a Napoli nel Museo di San Rocco, di vent’anni successiva. (altro…)

Nalini Malani

Di |2020-09-11T15:11:24+01:0030 Novembre 2018|Ufficio visti|

A volte c’è il rischio che raccontando una mostra si faccia torto all’artista, e sarebbe meglio limitarsi a dire: fidatevi, e andate a vederla. Nalini Malani è presente al Castello di Rivoli per la sua prima retrospettiva,  allestita dal museo piemontese insieme al Centre Pompidou con un bizzarro metodo che ha scelto di dividerla in due parti che selezionano opere diverse (la prima appunto a Parigi il Natale scorso). (altro…)

Zao Wou Ki

Di |2020-09-11T15:12:25+01:009 Novembre 2018|Ufficio visti|

Chi ama la pittura astratta avrà probabilmente vissuto uno dei momenti di emozione più viva abbandonandosi alla contemplazione trasognata dei dipinti rossi di Mark Rothko nella sala dedicatagli nella Tate Modern. Una rara occasione di ricadere in quella trascendenza estatica è la mostra che il Museo di Arte Moderna di Parigi dedica a Zao-Wou-Ki, (altro…)

Duane Michals

Di |2020-09-11T15:16:27+01:0020 Luglio 2018|Ufficio visti|

Se Georg Baselitz ha capovolto i quadri, Duane Michals ha capovolto la fotografia: cioè non alcune fotografie, ma proprio i concetti base della fotografia. Due su tutti. Il primo è che l’immagina parli da sola, e valga più di cento parole. Michals, per giunta con la vena dello scrittore di razza, ha invece “sporcato” suoi scatti con i testi, giungendo all’uovo di Colombo, ovvero alla dimostrazione che il testo e la foto insieme potessero dire molto più che il testo e la fotografia singolarmente (altro…)

Sol Lewitt

Di |2020-09-11T15:16:15+01:008 Giugno 2018|Ufficio visti|

Capirci un cubo

Parafrasando la frase più famosa del Gattopardo (pronunciata non dal Principe di Salina ma da suo nipote Tancredi) ovvero “Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi” potremmo mettere in bocca a Sol LeWitt un aforisma come: se vogliamo che tutto cambi bisogna che quasi tutto rimanga com’è.Più esattamente LeWitt, il grande artista americano nato nel 1928 e morto nel 2007, affermò che “Più le cose cambiano più rimangono uguali, più rimangono uguali più significativo è il cambiamento”. (altro…)

Mary Cassatt

Di |2020-09-11T15:16:16+01:0018 Maggio 2018|Ufficio visti|

I bambini in braccio alla madre sono, come soggetto, il lascito più significativo della pittrice americana Mary Cassatt, che il Musée Jacquemart André celebra a Parigi fino al 23 luglio. Perdurano su quelle raffigurazioni due discutibili stereotipi interpretativi: che scaturiscano dalle Madonne con bambino rinascimentali e che esprimano felicemente la psicologia dell’infanzia. (altro…)

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