Quattro poesie di Husayn Bin Hazmah

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(mia traduzione)

Pioggia

Non ho potuto

vederti oggi

ma non sono triste…

 

se la pioggia

che mi ha bagnato stamattina

ha bagnato

anche te…!

 

Suicidio

 

Come se qualcuno

fosse morto qui da diversi giorni

non c’è il minimo rumore

né un soffio d’aria

soltanto

un bouquet di fiori

che rinsecchisce

vicino all’uomo addormentato

con l’abito della domenica.

 

Solitudine

 

Non posso scordare

quel fiume

sopra il quale si inclina un albero

con tutto il suo peso di uccelli

l’albero gli parla da mille anni

mentre lui prosegue in totale perdita

senza comprendere.

 

Erba

 

Le gazzelle

corrono nel tuo sonno

indifferenti alle tigri disegnate sulla coperta.

 

Il tuo piede

liberatosi dalla coperta

non ti accompagna

nel sogno.

 

Al mattino

degli angeli

in tenuta da lavoro

falciano l’erba

che spunta

dal tuo lato del letto.

 

 

Io sono caduto innamorato

e la mia gamba si è rotta

non è più possibile andare via

né salvarsi con una gamba fratturata.

Siccome tu l’hai baciata

la mia spalla

mi sopravvivrà.

 

Verrà un giorno

in cui io ucciderò questa solitudine

e vivrò

solo.

 

Ho vissuto solo

finché mi è giunto all’orecchio

l’applauso

di una sola

mano.

 

Se io mi alleggerissi della vita

non resterebbe di essa

che una camicia leggera

come quella dei villeggianti che se ne vanno a passeggio

fuori dalla loro esistenza.

 

Non ho la pazienza per le cime

accasciate sulla collina

contemplo quegli scalatori vigorosi

ruzzolare come rocce

verso la valle.

 

La mia traduzione è di seconda mano, cioè dal francese. E’ infatti tratta dall’antologia “Poésie syrienne contemporaine” e a sua volta è tradotta dal siriano da Saleh Diab.

Di |2020-09-11T15:12:21+01:009 Novembre 2018|Sulla scrittura|

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