Tempi difficili di Charles Dickens

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Immaginiamo che vi troviate su un’isola deserta e vogliate approfittare del tempo libero per apprendere le tecniche moderne di scrittura ma possiate portare con voi solo sette pagine di un libro. Ebbene quel che farebbe per voi è “Tempi difficili” di Charles Dickens. Ma come? Per la scrittura moderna? Non è stato pubblicato nel 1854? Già, e questo dimostra come certe forme di spezzettamento della punteggiatura, di uso delle ripetizioni o di slittamenti del soggetto nella frase non siano certo un’invenzione dei giorni nostri. Questo capolavoro di Dickens, meno celebrato e letto di altri suoi, non è meno attuale nel tema, che è una critica furibonda dell’utilitarismo. La città dove si svolgono le vicende è inventata dall’autore solo nel nome, Coketown, ma con la sua desolante sopraffazione da parte delle ciminiere era una copia variamente replicata. Il formidabile inizio si svolge in una scuola il cui direttore, Thomas Gradgrind, ambisce a sradicare l’immaginazione a beneficio dei Fatti. Il suo allievo modello alla domanda: Cos’è un cavallo? Risponde: Quadrupede. Erbivoro. Quaranta denti, ossia ventiquattro molari, quattro canini e dodici incisivi. Muta pelame in primavera; nelle zone paludose, muta anche gli zoccoli. Zoccoli duri ma che abbisognano di rinforzi in ferro. L’età si riconosce dai segni nella bocca”. Sui figli di Gradgrind l’indottrinamento non produce certo un bell’effetto, il maschio si avvia a diventare un opportunista e un balordo e la figlia una disincantata introversa e infelice. La ragazza viene presa in moglie da Josiah Bounderby, l’uomo più ricco di Coketown che sostituisce l’orgoglio dei nobili natali, non posseduti, con un orgoglio ancora più tronfio, essere un self-made-man venuto fuori dai rifiuti. Il rapporto tra lui e la governante, una presunta donna d’alto rango decaduta, con la reciproca necessità di estremizzare le proprie condizioni di partenza per trarne gratifica, è esilarante e geniale. La penna di Dickens affonda in modo più convincente quando impiglia i personaggi nella ragnatela di un sarcasmo cattivo: il salto ai registri struggenti in questo romanzo viene più difficoltoso e il manifesto moralista e pedagogico troppo didascalizzato. Ma paiono peccati veniali nel fluire di una narrazione incandescente che concilia come poche lo stile letterario con l’impegno sociale.

 

Charles Dickens

Tempi difficili

Di |2020-09-11T15:14:04+01:005 Ottobre 2018|Libri consigliati|

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