L’avversario, Emmanuel Carrére

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Sta uscendo in Italia la raccolta di articoli e saggi brevi di Emanuel Carrere. In uno di questi il grande scrittore francese racconta il suo rapporto con Jean-Claude Romand: il mentitore incallito che il mondo conosceva come brav’uomo e medico e che in realtà non era medico e faceva tutt’altro durante le giornate costellate di labirintiche bugie. Poi, siccome stava emergendo la verità, cessò ufficialmente di essere un brav’uomo e sterminò moglie, figli e genitori per nasconderla. Carrere ne tirò fuori il romanzo L’avversario, serrato, essenziale, avvolgente, terribile, forse ancora oggi la sua opera migliore. Il termine post-verità nel 2000 ancora non si usava, ma non sarebbe comunque calzante: questo è un libro sulla pre-verità, dove la storia comincia grazie al fatto che la verità neppure abbia preso forma. I colloqui in carcere con Romand e la corrispondenza epistolare consentirono questo libro e probabilmente aprirono la strada al metodo Carrere per concepire le successive opere letterarie: una miscela di rigore investigativo e improbabilità del dettaglio che riscrive il rapporto tra verità e finzione e mette in scena pure l’autore nel turbinare drammatico di quella tensione.

 

Emmanuel Carrére

L’avversario

Adelphi 

Di |2020-09-11T15:16:50+01:0017 Marzo 2017|Libri consigliati|

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