Il futuro della democrazia

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Il futuro della democrazia2020-09-11T15:17:16+01:00

La più famosa frase sulla democrazia è “il peggior sistema politico, salvo tutte le altre forme che si sono sperimentate finora”. Il guaio è che, per evitare di essere rubricati tra gli altri regimi, tutti i governi oggi si proclamano democratici. Così quel termine sempre più appare svuotato di significato e obiettivi. Norberto Bobbio, molti anni fa, intitolò il suo testo più noto “Il futuro della democrazia”. Forse di quel futuro c’è da essere più preoccupati adesso, anche se non ce ne accorgiamo. Anzi: proprio perché non ce ne accorgiamo.

Reddito di cittadinanza e spese immorali

Di fronte a un provvedimento politico presentato in modo stravagante, un buon esercizio costruttivo consiste nell’assumere un atteggiamento di questo tipo: “Va bene, queste sono un cumulo di sciocchezze. Ma c’è qualcosa di buono che può essere sviluppato partendo dai principi che ci sono dietro?”. (altro…)

Prendi in affido un elettore

La discussione politica in Italia, quella in bocca alla gente comune prima che agli esponenti di partito, negli ultimi mesi si è fatta molto più frequente e accesa che negli anni precedenti. In sé potrebbe anche essere una buona notizia. Il primo difetto che si rileva, tuttavia, è che essa si risolve, quasi esclusivamente, nella discussione sui migranti. (altro…)

Democrazie illiberali (o tirannie democratiche)

Dio è morto, Marx pure e anche la democrazia non si sente tanto bene: così potrebbe aggiornarsi il famoso aforisma di Woody Allen. E’ parecchio che la democrazia transita per responsi clinici negativi. All’inizio del 2018 il più autorevole report internazionale sulle sue condizioni, Freedom House, ha constatato che 35 paesi hanno migliorato le libertà concesse ai propri cittadini contro 71 che le hanno ridotte, e si tratta del dodicesimo anno consecutivo in cui la colonna del passivo supera quella dell’attivo. Insomma, non basta sapere che Ecuador e Nepal stanno facendo progressi per indurci all’ottimismo. (altro…)

Come la strategia del petalo ha affondato i partiti di sinistra

Lunga morte alla sinistra? Che la vecchia divisione ideologica non valga più e le vecchie categorie destra/sinistra siano “stampelle del passato” è un ritornello intonato almeno dalla caduta del muro di Berlino, ma evidentemente è un rifiuto biodegradabile difficile da smaltire visto che ce lo si ritrova puntualmente fuori dalla porta. Le ragioni indicate come decisive per il suo superamento si rivelano spesso contingenti: così è stato per l’ingrossamento della classe media che, per effetto della crisi economica, è da tempo soggetta a una nuova, forte forma di segmentazione, se non addirittura a una neo-pauperizzazione per le fasce poste sui gradini più bassi. (altro…)

Perchè l’Italia non ha un governo e come possono aiutarci gli australiani

Per risolvere il problema della maggioranza ci sarebbe un sistema elettorale adatto al nostro paese

Per capire quale male affligga l’Italia che non riesce a darsi una maggioranza dopo le elezioni politiche del 4 marzo, conviene partire da un confronto con la Democrazia Cristiana. Tra il 1948 e il 1992, infatti, l’affermazione che gli italiani avevano chiesto a qualcuno di governare era un dato matematico: la coalizione nella quale la Dc era il partner ampiamente maggiore otteneva infatti il voto di più di un italiano su 2. (altro…)

Occupy Silicon Valley

Nel maggio del 2017 la Bank of America aveva previsto che il prossimo grande sommovimento sociale, l’erede di “Occupy Wall Street” del 2011 sarebbe nato sotto le insegne di “Occupy Silicon Valley”, e anche abbastanza presto. (altro…)

Assange ecuadoriano, un libro su Assange che lecca i piatti e i razzolatori di verità

Julian Assange è diventato cittadino ecuadoriano. Forse. Parrebbe. Non è smentito. Assange appare in una foto con la maglia della nazionale di calcio dell’Ecuador. Assange sta per ottenere lo status di diplomatico dell’Ecuador. (altro…)

Manda il tuo video

Chiunque può inviarmi il suo Discorso di Pericle ai giorni nostri ed essere inserito nella pagina dedicata. Basta autoprodurre, anche con una webcam o uno smartphone a buona definizione, un video di non oltre tre minuti, di libero contenuto purchè attinente alla democrazia e con la precisa indicazione della comunità scelta al posto degli ateniesi, e poi e mandarlo con WeTransfer all’indirizzo del sito insieme ai propri dati. E’ preferibile che il video cominci, come il Discorso di Pericle, con “Noi qui a…..(comunità di riferimento) facciamo così”. Non verranno pubblicati video di qualità visiva troppo scadente, contenenti ingiurie o che costituiscono promozione di una specifica forza politica, non essendo questo lo scopo dell’iniziativa. Se trovo un Discorso molto interessante è possibile che lo faccia transitare in home page, come quelli che ho specificatamente richiesto.

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