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Quarta di copertina “Storia e pratica del silenzio”

Di |2020-09-11T15:17:28+01:0025 Settembre 2019|Storia e pratica del silenzio|

Una storia del silenzio probabilmente non si può urlare (non sarebbe coerente), ma si può forse leggere, con quell’attitudine meditativa e piacevolmente ovattata che si trova anche sulla copertina di questo volume. Questo inno alla fuga dai rumori del mondo, nell’immersione senza suoni di una buona lettura, non è tuttavia una pratica così antica, dal momento che almeno fino al Duecento la maggior parte dei libri veniva letta a voce alta. Ma il silenzio non è solo un’attitudine personale verso la quale siamo più o meno portati. Ci sono molte forme di silenzio sociale, parecchie delle quali hanno regole stabilite, e ci sono silenzi carichi di significati, altri che non vogliono dire nulla o sono ambigui e altri ancora le cui conseguenze possono essere molto gravi. E in questo universo dei tanti silenzi che Remo Bassetti ci accompagna, additandoci forme di non-parola e di non-suono che si rivelano ricche di senso come mai avremmo sospettato. Nelle sue pagine, Storia e pratica del silenzio non tralascia nulla, dal silenzio del Big Bang alla biblica «voce di silenzio sottile», dal fecondo campo del silenzio orientale alle diverse attitudini con cui antichi e moderni hanno taciuto. Troveremo però anche i silenzi forzati, come quello della sordità o quello del lettino dello psicoanalista, i molti silenzi d’amore e l’omertà violenta del malvivente, fino a toccare il denso, indicibile silenzio assoluto del Lager. Con questo taciturno bagaglio storico, si affrontano poi la modernità, il silenzio del web, della politica, della stampa, del cinema e dell’arte, per tentare infine un’operazione che probabilmente è unica nel suo genere: la costruzione di una Grammatica del silenzio. Si conclude con l’elaborazione pratica di dieci tesi originali sul buon silenzio, dalle quali ciascuno, posato il libro, potrà trarre conclusioni o iniziare percorsi, ma certamente rivaluterà il reietto mondo privo di onde acustiche, così poco sondato prima d’ora.

Tra 100 anni qualcuno si offenderà per i vostri murales

Di |2020-09-11T15:17:28+01:0020 Settembre 2019|Uncategorized|

L’incredibile vicenda di censura generazionale a san Francisco e il trigger warning

Questa è una storiella, ahimè vera, che in Italia non mi risulta sia circolata.

A San Francisco è in corso una vibrante discussione sul destino di un dipinto murale di 150 metri coincidenti con il muro di  un liceo. Sta lì dal 1936, commissionato in occasione del New Deal in omaggio a George Washington. Mostra il padre fondatore circondato da schiavi di colore e da alcuni cadaveri, fra i quali quelli di un “nativo”. (altro…)

Per i politici vietato scusarsi o ammettere che hanno cambiato idea

Di |2020-09-11T15:17:28+01:0020 Settembre 2019|Il futuro della democrazia|

Per quanto si possa disprezzare la classe politica italiana, non si può certo in questo momento accusarla di immobilità. Salvini che manda per aria il governo che aveva giurato di far durare per cinque anni; che spiega di non poter continuare ad accettare i no dei Cinque Stelle (altro…)

La Biennale 2019 si impegna (e si sente)

Di |2020-09-11T15:17:29+01:0020 Settembre 2019|Ufficio visti|

Rispetto alla Biennale del 2017 l’avanzamento è palpabile, rispetto a quella del 2015 la differenza abissale: l’arte si è rituffata verso l’impegno sociale e la militanza ideologica (in senso nobile), senza nulla perdere in spontaneità ma anzi offrendole un punto d’appoggio. (altro…)

I silenzi in Anna Karenina

Di |2020-09-11T15:17:29+01:0020 Settembre 2019|Sulla scrittura|

I romanzi, aprendo alla nostra conoscenza la mente dei personaggi – o almeno di uno di loro – ci conducono per mano in un’esperienza che nella vita reale ci è preclusa per una mente che non sia la nostra: nei romanzi non solo apprendiamo in che modo i pensieri si trasformino in azione ma anche quali tra essi si tramutino in parole. Infatti il lettore viene a sapere quale pensiero sia mutato nella volontaria (o involontaria) distorsione di una parola che non lo riflette esattamente; e a maggior ragione quale pensiero sia rimasto confinato nella testa del personaggio, senza che questi abbia ritenuto necessario od opportuno farlo vivere – quanto meno non immediatamente – nell’interazione verbale. (altro…)

Recensione del film “La mafia non è più quella di una volta”

Di |2020-09-11T15:17:29+01:0020 Settembre 2019|Il Nuovo Giudizio Universale|

Poco più di trent’anni fa Leonardo Sciascia pubblicò un articolo sui professionisti dell’antimafia, e su quel metodo di far carriera che sarebbe consistito, ad esempio, per un magistrato nel divenire specialista processi sulla mafia; (altro…)

I commenti sui social sono un buon motivo per punire un dipendente pubblico? L’insegnante, il giornalista e la libertà di pensiero.

Di |2020-09-11T15:17:29+01:0013 Settembre 2019|Web philosophy|

Da pochi giorni l’insegnante novarese che aveva manifestato apprezzamento su Facebook per la morte di un carabiniere ha ripreso servizio, non a contatto però con gli studenti. (altro…)

Siete cento? Per fare la rivoluzione bastano tre persone e mezzo (nonviolente)

Di |2020-09-11T15:17:29+01:0011 Settembre 2019|Il futuro della democrazia|

La sorprendente regola del 3,5%: dal 1900 alle manifestazioni di Hong Kong

Parrebbe, il 2019, un grande anno per le proteste di piazza nel mondo. (altro…)

Recensione del film “Martin Eden”

Di |2020-09-11T15:17:29+01:0010 Settembre 2019|Il Nuovo Giudizio Universale|

Chissà se quando se ne è uscito dicendo: “Che idea! Rifaccio Martin Eden di Jack London e lo ambiento a Napoli!”, gli amici lo hanno deriso con una frase tipo: “Che assurdità! Il solito megalomane!”. Sarebbe, in quel caso, il destino del regista Pietro Marcello coinciso con quello del suo eroe. (altro…)

Il conte ex-dimezzato, i selfie di Salvini, Di Maio e l’uno che non vale l’altro: i linguaggi della crisi di governo.

Di |2020-09-11T15:17:29+01:006 Settembre 2019|Limite di velocità|

A un certo punto dell’estate, Matteo Salvini ha chiesto agli italiani di dargli “pieni poteri”. Il leader della Lega si è messo in una condizione non dissimile da quella degli integralisti islamici che in Algeria annunciarono che avrebbero abolito la democrazia in caso di elezioni, e che non senza ragione furono messi fuori legge subito dopo la vittoria elettorale. (altro…)

Recensione del film “5 è il numero perfetto”

Di |2020-09-11T15:17:29+01:006 Settembre 2019|Il Nuovo Giudizio Universale|

Ogni padre sogna che il figlio condivida qualcuno dei suoi interessi, o addirittura ne segua le orme nel mestiere, e fantastica che questo passaggio di testimone generazionale venga suggellato ritualmente da un dono. E Peppino Lo Cicero, sicario camorrista pensionato nella Napoli dei primi anni ’70, (altro…)

Critica non pregiudiziale della piattaforma Rousseau

Di |2020-09-11T15:17:29+01:006 Settembre 2019|Il futuro della democrazia|

Mettiamo che nella votazione pro o contro il governo Conte bis abbia votato 70.000 volte Casaleggio. E che abbia votato in modo divergente (e soprattutto in prevalenza a favore del governo) solo per non farsi scoprire. Questo significa che la piattaforma funziona male, come funzionano male i seggi elettorali nello Zimbabwe. Non che siano un errore di principio, né la piattaforma Rousseau né le elezioni nello Zimbabwe. Ma mentre per le seconde il problema è pubblico, e mette in pericolo l’espressione democratica del voto, (altro…)

Indagine filosofica sulla felicità/1. Pensare positivo. Dove sta la fregatura?

Di |2020-09-11T15:17:29+01:006 Settembre 2019|Limite di velocità|

Happycracy: la felicità nell’epoca liberista

E se la ricerca della felicità ci rendesse infelici? O perlomeno socialmente passivi?

Prima di provare a esplorare, nelle prossime puntate, il concetto più ambito ed essenziale (ma anche più misterioso ed evanescente) (altro…)

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